Da un'idea di Federico Piretti, (“Tintura di Genziana: 1- ...”), annotata a margine di una missiva commerciale dei primi anni del '900, è nata la nostra “Tintura”, termine tecnico con il quale allora si definivano i liquori ottenuti per infusione o macerazione di una o più sostanze odoranti, distinguendoli così dagli alcoolati, ottenuti invece con alcool caricato di svariati principi volatili e poi distillato.
Le annotazioni di Federico, di fatto, hanno indirizzato le nostre scelte verso la realizzazione di un liquore di genziana diverso dai soliti in commercio, spingendoci a smorzare l'eccessivo amaro delle radici di genziana, a creare un bouquet di aromi più ricco, un corpo morbido e non aggressivo e ad utilizzare solo prodotti naturali.
Pertanto, radici di genziana di qualità, arance biologiche, un vino bianco con un buon corpo e con un basso contenuto di solfiti, una dolcificazione con solo miele di Sulla, lo stesso utilizzato per la produzione dei torroni, e tempi di lavorazione appropriati, hanno permesso di creare un liquore con un bagaglio aromatico importante, dotato di una componente alcoolica che accarezza il palato, di gradevole morbidezza e buona persistenza.